ALENA KOVALEVA E JACOPO TISSI in “DIAMONDS” (da Jewels)

I due giovani astri del Bolshoi in una lirica interpretazione del celebre balletto di George Balanchine in occasione de “Les Etoiles Gala Internazionale di Danza” a cura di Daniele Cipriani.


 

Una leggiadra ed elegante lettura del celebre passo a due “Diamonds”, quella di Iacopo Tissi ed Alena Kovaleva, entrambi provenienti dal Bolshoi di Mosca ed ospiti a Roma del gala internazionale Les Etoiles di Daniele Cipriani. Una coppia di danzatori armonici e perfettamente complementari nelle rispettive doti artistiche, un lirismo virtuoso che incanta lo spettatore.

“Diamonds” è tratto da “Jewels”, un balletto strutturato in tre parti, ovvero “Smeraldi”, “Rubini”, “Diamanti”, con le composizioni di tre diversi musicisti, quali Gabriel Faurè, Igor Stravinsky e Piotr Ilič Čaikovskij, rappresentato per la prima volta a New York nel 1967. Si tratta di uno dei capolavori di George Balanchine il quale, da quel che dichiarava lui stesso, trovò ispirazione per questo balletto, passeggiando per la Quinta Strada, dove si affacciano meravigliose vetrine di gioiellieri. Qualche tempo dopo, il famoso coreografo, ebbe l’idea di farne un trittico, dedicato alle grandi scuole di danza che avevano influenzato il suo percorso ballettistico: il Teatro Mariinskij dove aveva fatto il suo apprendistato, l’Opéra di Parigi e il New York City Ballet. “Diamonds” in particolare si ispira allo stile, al gran virtuosismo, ai grandi balletti classici della danza russa.

Anche se “Jewels” non è mai stato rappresentato dalle tre compagnie riunite, come avrebbe auspicato Balanchine, il balletto nella sua interezza fa comunque parte del loro repertorio: dal 1999, è entrato nel repertorio del Mariinskij; nel 2000, in quello dell’Opéra National de Paris. In ogni caso, solisti di ciascuna scuola l’hanno interpretato insieme in occasione di una edizione del Festival del Mariinskij. Altre compagnie hanno inserito “Jewels” nel loro repertorio, in particolare il Balletto di Amburgo, il Miami City Ballet, il Cincinnati Ballet, il San Francisco Ballet, il Royal Ballet.

Paola Sarto

Foto: Massimo Danza