“SO FAR: RED LINE”: Un viaggio epico sul pianeta Uomo.

La compagnia di Danza Ballet-ex inaugura la stagione teatrale 2015-2016 con una nuova coreografia di Luisa Signorelli.

Al Teatro Greco di Roma si è svolta la prima dello spettacolo “So Far: Red Line”, la nuova coreografia della danzatrice e coreografa Luisa Signorelli, da lei stessa interpretata e dai sei danzatori della sua compagnia Ballet-ex: Christian Di Maio, Carlo Pacienza, Francesco Marino, Simone Baroni, Vincenzo Caiazza, Alessandro Rizzo.

I suggestivi costumi di scena ci ispirano subito atmosfere mitologiche: un motivo ornamentale, che ricorda i tatuaggi tribali, si sviluppa con eleganza lungo il lato sinistro di ciascun abito, essenziale nella forma ma la cui magia si sprigiona dall’arcobaleno di sfumature dei colori primari, uno per ogni coppia di danzatori.

Portatori dell’arcobaleno, i novelli argonauti proseguono il loro coraggioso viaggio riprendendolo da dove ci avevano lasciati con l’ultima opera “So Far”, ovvero sulla individuazione di quella linea di confine, che si rivela assai sottile, tra gli opposti umani.

In questa nuovo spettacolo la linea viene ora superata, in realtà essa è solo un limite, il nostro, che tende a vincolare alla necessità del nostro soffrire o godere.

I coreuti escono dal coro, tentano di individualizzarsi, pur ancora essendo immersi nell’entropia umana;  i loro movimenti rivelano una crescente volontà di autonomia, disegnano abbozzi di universi personali, subito cancellati dalla gomma di una coreografia che crea e disfa con leggiadria, in quadri concatenati, la trama della umana commedia: nulla in realtà rimane com’è, passano le storie degli uomini, diverse ma in fondo sempre uguali, nell’avversione come nell’amore, in un gioco di parti, che si invertono di continuo.

Lo spettatore è intimamente coinvolto dal suggestivo racconto, ne vive la mitica avventura, attraversa le diverse scene col fiato sospeso, sorvolando aurore e tempeste, osserva dall’alto il pathos ed il logos dell’animo umano, sapientemente tratteggiati da una coreografia orchestrata sinfonicamente, esatta ed audace, che si avvale di brani musicali e video di impatto emotivo, con alcuni richiami agli elementi naturali, l’acqua, il vento, ma non mancano i ritmi incalzanti di percussioni, ancestrali richiami  a giustificare una dilagante nevrosi.

I danzatori spiccano per le brillanti doti di versatilità ed interpretazione di ruoli sfaccettati e drammatici, ne seguono le forti tonalità cromatiche con capacità tecniche ed artistiche di assoluto rilievo: regalano al pubblico momenti di intensa emozione, anche commoventi, legati dal filo d’argento di Luisa Signorelli, che attraversa le scene e riequilibra gli animi con elevazioni di incantevole poesia, elemento femminile stilnovistico che sostiene ed ispira l’intero manipolo di eroi.

L’ultimo quadro si svolge sul tema liberatorio di un valzer, è l’arioso affresco finale: tutti i personaggi rientrano in scena, il coro si ricompone in un ampio respiro, il logos ed il pathos vibrano armonicamente in un insieme liricamente ritmato e, sia pure per pochi istanti, la “red line”scompare, il limite è più che superato, perché semplicemente “non c’è”.

Le luci cambiano ed ecco il finale, i danzatori ora si ricongiungono su di un unico fronte, compatti come un muro, sono rivolti allo spettatore, immobili: è lo specchio.  Il magico rito del teatro si ripete, ancora una volta, come da millenni: il viaggio a cui abbiamo assistito è il nostro. Uno spettacolo da non mancare.

Paola Sarto

Foto di Massimo Danza

Altre date:

14 Novembre Teatro Viganò, piazza Fradeletto, Roma

6 dicembre Teatro Don Bosco, Caserta

12 dicembre Teatro Orione, Roma

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