Sergio Bernal in “Zapateado” indossa Capucci.

Capucci ha firmato la sua ‘prima volta’ a teatro per la danza, creando il costume che il danzatore madrileno, bailador’ carismatico del Balletto nazionale spagnolo, ha indossato per un rovente ‘Zapateado’.

Uno dei più grandi stilisti del mondo, quello che Christian Dior definì il miglior creatore della moda italiana, Roberto Capucci, ha firmato il costume per lo spettacolare assolo di Bernal. È la prima volta che l’immaginifico creatore firma costumi per la danza. L’altissima moda ha fatto dunque il suo ingresso regale a “Les Étoiles, gala internazionale di danza” a cura di Daniele Cipriani.

Un connubio fecondo, quello fra danza e moda, nato nei primi del Novecento grazie alla geniale intuizione dell’impresario dei Ballets Russes, Serghei Diaghilev, che usava commissionare costumi da couturier di grido come Paul Poiret, Mariano Fortuny e Coco Chanel. Da allora, sono numerosi gli stilisti che hanno disegnato per l’arte della danza, numerose le tendenze lanciate proprio dai palcoscenici di Tersicore da Versace ad Armani. A loro si è unito anche Roberto Capucci.

“Qualche anno fa, mentre rimettevo in ordine il mio archivio di disegni per la Fondazione – ha raccontato Capucci – mi imbattei in una vecchia bustona ingiallita. Ne lessi il contenuto. Feci un salto indietro nel tempo dei miei ricordi. Correva l’anno 1948 e avevo 18 anni, ero un giovane studente dell’Accademia delle Belle Arti. La busta conteneva bozzetti di costumi per una rivista musicale che doveva debuttare a Buenos Aires. Mi ricordo con quale passione e quante attese mi ero messo a creare quei costumi. Ma, come spesso accade, il progetto non andò in porto. Gli eventi della mia vita professionale presero la piega che tutti conosciamo. Ma se le cose fossero andate in altro modo oggi forse non sarei un creatore di moda ma vivrei in Argentina. A parte l’esperienza con il Teatro di San Carlo di Napoli con Capriccio di Richard Strauss (2002) e le molte collaborazioni con la mia cara amica, il soprano Raina Kabaivanska, non ho mai creato per la scena. Ma il costume teatrale è sempre rimasto nel mio cuore e da qualche anno ho cominciato, nel mio tempo libero, a creare in questa direzione.”

Capucci ha cominciato ad esporre disegni di questo progetto a qualche mostra. In occasione della Sovrana Eleganza al Castello della principessa Odescalchi fino alle ultime due mostre, Capucci Dionisiaco. Disegni per il teatro, che si è svolta a Firenze, a Palazzo Pitti e Spettacolo onirico. Disegni per il teatro, in programma a Napoli a Palazzo Scarpetta. Il successo di critica e pubblico hanno spinto Capucci a continuare su questa strada. È quindi con forte emozione ed energia che ha accettato la sfida de Les Etoile e del suo patron Daniele Cipriani.

L’abito che Capucci ha disegnato per Sergio Bernal possiede i colori e l’energia della Spagna. Rosso sangue, con ricami dorati come le sfumature di Plaza de Toros e un drappeggio che ricorda la mantilla. Emozionante vedere come uno stilista sia riuscito a trasformare una coreografia in un costume ed a cogliere lo spirito con cui il danzatore è andato in scena. Bernal, che ha curato anche la coreografia di “Zapateado”, è bravissimo, un genio, il vestito che Capucci ha creato per il suo assolo sembra far parte di lui. E lui fa parte di questo atto creativo, come in uno scambio reciproco.

Sergio Bernal, 29 anni, madrileno, ha la tecnica di un ballerino di danza classica e il temperamento di un interprete di flamenco. Viene applaudito, nei teatri di tutto il mondo, per la farruca del Molinero, così come nella coreografia “Il cigno” di Ricardo Cue, dove sulle musiche di Saint-Saëns, con uno slip e basta, a coprire un corpo statuario, mette le ali della fantasia a un personaggio solitamente legato al repertorio femminile.

LF Magazine
Foto: Massimo Danza