LA COMPAGNIA BALLE-EX IN “SOTTOTRACCIA”, LA NUOVA OPERA DI LUISA SIGNORELLI.

Al Teatro Greco di Roma lunghi applausi del pubblico per la prima assoluta della nuova coreografia di Luisa Signorelli “Sottotraccia”, interpretata dalla Compagnia Ballet-ex in forma smagliante.

 

“Sottotraccia”, quella zona della nostra esistenza e della nostra coscienza in cui il “non detto”, il “non finito”, il “non espresso” è sempre presente, nascosto ma pronto a venire fuori …la danza ha la forza di dialogare con questa zona di confine e di attraversare le nostre passioni, i nostri segreti e i nostri sogni….”.

Questo è il sottotesto della nuova coreografia di Luisa Signorelli, andata in scena in prima assoluta al Teatro Greco di Roma il 25 ottobre: trenta minuti di pura danza, energica ed elegante, in un crescendo di quadri culminanti nel magnifico finale, di forte impatto emozionale, al quale il pubblico ha tributato lunghi applausi. Interpreti, assieme alla stessa Luisa Signorelli, i danzatori della compagnia Ballet-ex: Simone Baroni, Vincenzo Caiazza, Danilo Calabrese, Francesco Marino, Carlo Pacienza, Francesco Piazza.

L’opera, sin dal prologo del raffinato passo a tre, mantiene costantemente elevata la tensione emotiva dello spettatore, immerso da subito nella trepida atmosfera di quella zona nascosta dell’anima, dove si annidano segreti ed emozioni inespresse, accompagnato a viverne luci ed ombre seguendo i danzatori attraverso le raffinate architetture di immagini coreografiche di ampio respiro ed in rapido susseguirsi: le vicende umane si ripetono, sull’onda delle passioni fatalmente alimentate da quella zona segreta.

Sullo sfondo scorrono a tratti i filmati, ora panorami metropolitani desolati, post atomici, l’emblematica solitudine di una umanità robotica nei suoi automatismi, e poi ecco la ruota della vita, gira come in un sinistro luna park dove figure grottesche si prendono gioco dei drammi umani, sempre uguali a sé stessi.

 

L’ambientazione scenica è postmoderna, pur con profondità e colore, perfetti i costumi, con i soprabiti indossati dai danzatori che ricordano “Matrix”, anche per potenza espressiva, le musiche modulano forti emozioni secondo lo spartito dell’opera che non perde mai equilibrio ed armonia. Nel vigoroso epilogo cadono abiti ed orpelli, la zona “sottotraccia”, esplorata e disincantata, sembra liberata ma, giunti al pittorico quadro conclusivo, la domanda che ci lascia sorpresi è: fino a quando?

 

Il pubblico entusiasta ha lungamente applaudito lo spettacolo; i danzatori, di elevata preparazione tecnica ed atletica, spiccano per brillanti doti artistiche alle quali la sapiente regia coreografica consente di emergere individualmente, con le rispettive peculiarità e sfumature, nell’armonia dell’insieme.

 

Luisa Signorelli nei suoi lavori coreografici insiste sulla pulizia di ogni gesto e di ogni figura da tutto quanto costituisce retaggio personale e del passato, fino alla radice, all’essenza del suo essere proprio “quel” movimento: chiede ai suoi danzatori la “verità” nei movimenti coreografici, che essi hanno il compito di far rivivere nel loro momento nascente, creativo, concepiti ogni volta come nuovi e come tali, nell’attimo danzante, offerti al pubblico. Uno spettacolo da non perdere.

 

Paola Sarto

Foto Massimo Danza

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