Rebecca Storani e Young Gyu Choi in “Le fiamme di Parigi” (pas de deux).

“Un mosaico di grande danza”, così il direttore artistico Daniele Cipriani ha definito il gala cult Les Étoiles che, ha visto, tra gli altri, una virtuosa interpretazione di questo pas de deux.

Il balletto in due atti, ambientato ai tempi della Rivoluzione francese, rivive sul palco con tutta l’esuberante energia e il talento di Rebecca Storani e Young Gyu Choi. Un imperdibile appuntamento consacrato alla musica, alla danza e alla storia, dove il coreografo Vasilij Vajnonen tornò alle origini del balletto per far rivivere alcuni dei più stupefacenti “pas de deux”. Su musiche di Boris Asafiev, l’amore e la libertà fluiscono in uno stesso movimento liberatorio di danza.

Nel creare la coreografia per questo balletto, Vainonen e Asafyev si sono ispirati a molte fonti. Fiamme di Parigi fonde ballate classiche con quelle popolari, pantomimo, esibizioni soliste e scene di gruppo.

Come ulteriore tecnica per riporre la danza classica in questo balletto, Vainonen inventò i ruoli di Mireille de Poitiers e Antoine Mistral, che sono invitati dal re ad esibirsi al banchetto con un pas de deux: il motivo di queste invenzioni è mostrare il loro virtuosismo nel ballare.

Durante la Rivoluzione Francese, Jeanne e suo fratello Jérome lasciano Marsiglia per andare a Parigi a supportare i rivoluzionari. Mentre combattono per la libertà, entrambi incontrano l’amore sulla loro strada.

Davvero pochi balletti possono propriamente rappresentare l’enorme flusso di energia e di fiera passione dei due danzatori in scena con l’accattivante revival di “The Flame of Paris”. Con potente virtuosità e alcuni dei più impressionanti pas de deux, Rebecca Storani e Young Gyu Choi mostrano un’armoniosa grazia che è contenuta a stento dal palcoscenico.

Rebecca Storani 24 anni, ballerina professionista di Narni, svolge con grande passione questa attività sin da quando era bambina. Ha sempre avuto una passione innata per la danza. Così, all’età di tre anni, i genitori decisero di portarla ad una scuola di danza a Terni. Il suo insegnante, Fabrizio Santella, vedendo le sue possibilità e la grande passione, decise di farle fare un provino. Fu così che, a 9 anni, entrò a far parte dell’Accademia Nazionale di Danza a Roma, entrando nel secondo corso preparatorio, ma, trascorso il primo anno, decisero di farle saltare il terzo ed ultimo e mandarla direttamente al primo corso normale, di otto anni totali. Furono anni di sacrifici: per cinque anni, ogni giorno, alla volta di Roma, dopo la scuola, dal pomeriggio alla sera. All’età di 11 anni un gravissimo incidente stradale mise a rischio i suoi sogni e la sua stessa vita. Con tantissimi punti in testa e in altre parti del viso, Rebecca decise di fare comunque gli stage estivi che aveva programmato.
I premi ed i riconoscimenti sono stati molteplici, fra questi, uno ‘speciale’ al Premio delle Belle Arti a Roma riconosciuto dal M.I.U.R. (2009), un altro ‘speciale’ come miglior interprete femminile al Premio Roma ed ancora il primo premio al concorso internazionale di Rieti e la posizione di finalista al Tanzolymp di Berlino (2010). Fu proprio in questo anno che ad uno stage ricevette un invito per andare a studiare alla scuola dell’Hamburg Ballett Schule di Amburgo. Partita da sola all’età di 14 anni per questa nuova esperienza, un anno dopo (2011) è tornata all’Accademia a Roma per completare gli studi. Ha continuato con molti stage e concorsi, per arricchire il più possibile il suo lavoro e studiare con maestri di scuole e tecniche diverse. Ha inoltre ricevuto un premio speciale come miglior talento italiano a Salerno, primi premi ai concorsi Danza Si, Shakespeare in dance, Mad for dance con un premio speciale come miglior talento del concorso (2012), sempre primi premi ai concorsi Unione della danza italiana, Mab concorso Maria Antonietta Berlusconi e di nuovo al concorso internazionale di Rieti, premio come miglior talento del Galà di Livorno e vincitrice dell’IbStage di Barcellona (2013). Quest’ultimo è stato un premio molto importante, perché diede una svolta decisiva alla sua vita. Sempre nel 2013 al concorso Shakespeare in dance, ha ricevuto oltre che il primo premio nella categoria passo a due, anche il primo contratto di lavoro come apprendista al SemperOper Ballet di Dresda, dove ha conosciuto molti coreografi e personaggi della danza. Dopo un altro anno di esperienza in Germania è entrata a far parte della nazionale portoghese nel 2015, Companhia Nacional de Bailado di Lisbona, spesso con ruoli da ballerina solista. Dopo due anni di lavoro a Lisbona, è entrata a far parte del Ballet de Catalunya di Barcellona nel 2017 con ruoli da ballerina principale e solista. E’ stata ospite ai galà in giro per il mondo ballando con primi ballerini e ballerini solisti, come Vadim Muntagirov, Igor Tskirvo (Bolshoi Ballet), Dmitry Zagrebin (Royal Swedish Ballet), Young Gyu Choi (Dutch National Ballet), Flavio Salamanka (Salzburg Theatre), Andras Ronai (Hungarian National Ballet), Leander Rebholz (Royal Danish Ballet) ed altri. Dopo altre produzioni, ci fu uno spettacolo creato apposta da un primo ballerino e coreografo del Dutch National Ballet di Amsterdam Remi Wortmeyer: ‘La ballerina di Picasso’, dove Rebecca interpretava il ruolo principale, ovvero la moglie di Picasso. Fra il pubblico c’era il direttore della compagnia nazionale olandese, che le offrì un contratto per entrare a far parte della sua compagnia. Entraò così ad Amsterdam nel Maggio del 2019 ed iniziò ad essere scelta per cast già molto importanti come solista e una volta da prima ballerina.

Young Gyu Choi ballerino sudcoreano è entrato a far parte del Dutch National Ballet nel 2011 come membro del corpo di ballo. Nel 2013 è stato promosso primo ballerino e successivamente solista. Ha poi ballato ruoli da protagonista in Don Chisciotte e Cenerentola, tra gli altri.

Ha ballato con il Korean National Ballet e l’Universal Ballet Korea, entrambi a Seoul. Su iniziativa di sua madre, ha iniziato a ballare all’età di otto anni. “Non ero proprio entusiasta, ma dopo alcune lezioni mi sono appassionato”, dice. All’età di dieci anni è stato ammesso al corso di danza classica presso la Sun Hwa Arts School in Corea e nel 2006 ha continuato la sua formazione presso la Tanz Akademie di Zurigo, in Svizzera.

Young ha ricevuto un numero impressionante di premi fino ad oggi. Al prestigioso International Ballet Competition di Varna, ha vinto il secondo premio nel 2006 e il primo premio nel 2010. Ha anche ricevuto il primo premio allo Youth America Grand Prix, a New York, nel 2007, e il primo premio al Boston International Competition di 2010. Ad Amsterdam, ha ricevuto l’Alexandra Radius Prize nel 2017. Dalla rivista britannica Dance Dance Europe , ha ricevuto la menzione d’onore “Outstanding performance by a male dancer” nell’Ottobre 2020.

Young si esibisce spesso anche come ballerino principale ospite con importanti compagnie internazionali.

Vasilij Vajnonen Ivanovič ballerino e coreografo russo (San Pietroburgo 1901-Mosca 1964). Allievo della scuola di ballo dei Balletti imperiali, dopo il diploma (1919) entrò a far parte della compagnia del Teatro accademico di Stato d’opera e di balletto (ex Mariinskij) dove eccelse come ballerino di carattere. Debuttò come coreografo negli anni Venti nel corso delle Serate del giovane balletto, che videro anche il debutto di G. Balanchine e L. M. Lavrovskij. Colse il primo grande successo con L’età dell’oro (1930) cui seguirono Le fiamme di Parigi (1932), Gayané (1957) e molti altri. La complessità e l’audace virtuosismo della sua tecnica compositiva e l’uso a fini drammatico-espressivi di elementi del vocabolario coreografico folclorico fanno di Vajnonen una figura chiave nell’evoluzione del balletto sovietico a lui contemporaneo.

LF Magazine

Foto: Massimo Danza

REBECCA STORANI E YOUNG GYU CHOI in “DIANA e ATTEONE”

Rivediamo sempre volentieri nel travolgente “pas de deux”, tratto da “La Esmeralda”, Rebecca Storani e Young Gyu Choi dal Dutch National Ballet.

Sono stati tra i grandi protagonisti di “Les étoiles”, Gala a cura di Daniele Cipriani, in scena lo scorso Luglio al Ravenna Festival: Rebecca Storani e Young Gyu Choi dal Dutch National Ballet, che rivediamo sempre volentieri nel travolgente “Diana e Atteone” (pas de deux).

Nata a Terni, Rebecca Storani ha studiato presso la Scuola del Balletto di Amburgo e si è in seguito diplomata con lode all’Accademia Nazionale di Danza di Roma. Nel 2014 è entrata a far parte del Semperoper Ballett di Dresda e nel 2015 della Companhia Nacional de Bailado di Lisbona, danzando nelle principali produzioni con ruoli da solista.

Nel 2017 è entrata a far parte del Ballet de Catalunya, dove è stata nominata Prima solista nel 2018. Attualmente danza per il Dutch National Ballet. Nel suo repertorio, ruoli da solista e protagonista nelle più note creazioni classiche, neoclassiche e contemporanee. Numerosi i riconoscimenti e le partecipazioni a gala internazionali, tra i quali “Star Gala” di Barcellona e “IBStage Gala”.

Nato in Corea del Sud, Young Gyu Choi ha iniziato gli studi di danza all’età di otto anni presso la Sunhwa Arts School di Seoul; ha poi continuato alla Tanz Akademie Zürich e alla Korean University of Art. Nel 2011 è entrato a far parte del Dutch National Ballet, dove nel 2015, dopo il debutto nel ruolo del Principe ne “Lo Schiaccianoci”, è stato nominato principal dancer.

Ha interpretato i ruoli principali nei più noti balletti del repertorio classico: Swan lake, Giselle, Don Quixote, La bayadere, Coppelia, Cinderella, Sleeping Beauty. Nel 2017 ha ricevuto il prestigioso Alexandra Radius Award. E’ regolarmente ospite dei più importanti gala internazionali, tra i quali Maya Plisetskaya Celebration Gala e Weltstar Gala di Vienna, oltre che di grandi compagnie, come Kiev Ballet e Universal Ballet (Korea).

Secondo alcuni autori, l’origine del passo a due Diana e Atteone, con la coreografia di Agrippina Vaganova, Petipa lo avrebbe creato per la sua versione de La Esmeralda del 1886, su musica appositamente composta da Riccardo Drigo, e che Agrippina Vaganova, avrebbe mantenuto nella sua ripresa de La Esmeralda del 1935, ma creando una nuova coreografia: quella alla base del passo a due ancor oggi ballato nei gala.

I fatti sono leggermente diversi, anche se quanto sopra ricordato contiene alcuni punti comprovati: Petipa mai introdusse ne La Esmeralda alcun passo a due che si sarebbe evoluto nel Diane et Acteon pas de deux. L’interpolazione avvenne molto più tardi e da parte di tutt’altro coreografo. Fu Vaganova ad aggiungere, per la prima volta, il passo a due Diana e Atteone a La Esmeralda, in occasione della sua ripresa del 1935, creando quella coreografia che è sostanzialmente giunta fino a noi, ma mutuando il passo a due da un altro balletto totalmente di Petipa: Tsar Kandavl (Le Roi Candaule).

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Foto: Massimo Danza