New York City Ballet / Emilie Gerrity e Andrew Veyette nel pas de deux “Il cigno bianco” – coreografia di Lev Ivanov

I due danzatori del celebre corpo di ballo in una struggente interpretazione del celebre passo a due.

Emilie Gerrity e Andrew Veyette hanno danzato nel passo a due detto del “Cigno bianco”, tratto dal balletto per antonomasia “Il lago dei Cigni”  (1877) nella coreografia originale di Lev Ivanov. Un passo a due struggente e pieno di pathos, come documentano le foto. A cura di Daniele Cipriani Entertainment.

Foto Massimo Danza

 

New York City Ballet / Ashley Bouder e Joaquin De Luz in “Other Dances” – coreografia di Jerome Robbins

All’Auditorium Parco della Musica due stelle della prestigiosa compagnia del New York City Ballet. Una produzione di Daniele Cipriani Entertainment.

A Roma, all’Auditorium Parco della Musica, è andato in scena il Gran Galà di Danza con le Stelle del New York City Ballet.  Ashley Bouder e Joaquin De Luz hanno danzato “Other Dances” (1976) di Jerome Robbins, coreografo che, più di qualsiasi altro, incarna la danza statunitense, la sua vitalità ed esuberanza. Anche Robbins, come già Balanchine, lavorò a lungo nei musical; in “Other Dances”, tuttavia, il balletto si sposa alla danza folklorica (qui stilizzata) dell’Europa dell’Est che ha per Robbins, figlio di immigrati russi, un chiaro richiamo ancestrale. Vi troviamo un mix inedito di semplicità e momenti di grande virtuosismo, tant’è che fu in origine creato appositamente per due superstelle come Natalia Makarova e Mikhail Baryshnikov, i primi interpreti del lavoro.   A cura di Daniele Cipriani Entertainment.

Foto Massimo Danza

 

Anastasia Stashkevich e Vyacheslav Lopatin

Pas de deux da “Il Talismano” – coreografia Marius Petipa

All’Auditorium della Conciliazione uno spettacolo di due talenti dal Teatro Bolshoi di Mosca, Anastasia Stashkevich e Vyacheslav Lopatin . Una produzione di Daniele Cipriani Entertainment.

LUISA SIGNORELLI: LA FORZA DELLA SEMPLICITA’

Intervista alla danzatrice e coreografa, una eccellenza nel panorama della Danza italiana.

Luisa Signorelli, danzatrice e coreografa, è la direttrice della compagnia Ballet-ex, un gruppo che si contraddistingue nel panorama nazionale per dare spazio alla danza maschile. Una scelta inusuale ma in linea con il carattere di un’artista che guarda lontano e cerca di andare oltre. Massimo Danza ha seguito fotograficamente alcuni momenti della sua attività, dalle prove agli spettacoli, alle registrazioni, ed oggi ne abbiamo raccolto una sintesi attraverso alcune immagini ed una intervista: ne emerge una personalità profondamente libera e creativa, che ci incanta per la sua trasparenza. Lo slancio architettonico delle sue coreografie ci rivela un profondo lavoro di ricerca e studio, affinchè il movimento di danza possa rivelare la vita di cui è simbolo. Con la forza della semplicità.

Come è nato l’amore per la danza?

Ho cominciato a danzare molto piccola, mia madre mi portò alla scuola di danza vicino casa per farmi fare un’attività come si fa con tutti i bambini. Il destino volle che fosse una scuola molto seria, con metodi all’avanguardia per i tempi, oltre alle lezione di balletto facevamo anche delle lezioni di composizioni, di musica, molta improvvisazione ed erano proprio queste lezioni che mi appassionavano di più. Esprimermi attraverso il movimento, senza schemi precostituiti e senza limiti, era ciò che più amavo e più mi divertiva.

Come ha fatto a far diventare la sua passione una professione?

Mi sono sempre rapportata alla danza con serietà, sin da giovanissima andavo alla ricerca del maestro più bravo, che potesse darmi qualcosa in più, sono stata all’estero, ho cercato di esplorare altri modi di vedere la danza e questo mi ha dato tantissimo. Ho voluto studiare più tecniche, vedere vari modi di insegnare. Sono sempre stata convinta che lo studio e la preparazione debbano essere al primo posto e che il conoscere risieda nella personale esperienza e applicazione di più metodi. Sulla base di ciò, e di una forte determinazione personale, tutto è venuto da sé. Certo non sono mancate le delusioni, i momenti di sconforto, di dubbio, ma alla fine nel bene e nel male non credo che potrei pensare ad una vita senza la danza, ed è questo che mi spinge ad andare avanti, ogni giorno.

Quando le è venuta l’idea di creare una compagnia?

L’idea di compagnia è qualcosa che scaturisce dopo anni di lavoro indipendente, di creazioni minori, ad un certo punto del proprio percorso artistico si pretende di più da se stessi, è un passo importante, che comporta rinunce, molto impegno ma che dà anche tanto. Nessuno è in grado di dirti come si fa, è un lavoro che si impara sul campo.

Perché una compagnia al maschile e perché il nome Ballet-ex?

Sono sempre stata affascinata dalla danza maschile per le sue molteplici sfaccettature: impeto, forza, vigore, ma anche delicatezza, sensibilità profonda, soavità e fragilità. Creare per danzatori uomini è, per una donna, una sfida, un ricerca di qualcosa al di là di se stessi: significa spogliarsi della propria apparente identità e provare a ricercare la danza nel senso più puro, significa non percorre strade già battute, ma sperimentare modelli espressivi diversi. Di qui il nome Ballet-ex: “ex” sta per experimentum.

Quali contenuti delle creazioni, quale volto ha l’invenzione coreografica di Luisa Signorelli?

Mi ispiro sempre alla vita attuale, al vissuto dell’uomo nel mondo contemporaneo. Amo riflettere sui temi della vita e sugli interrogativi che tutti ci facciamo: «che cosa è il tempo? cosa lo spazio? verso dove andiamo?». Allo stesso tempo rifiuto ogni sofismo, ogni intellettualismo logoro ma anzi ricerco una comunicazione semplice diretta. Cerco una danza che parli al pubblico, che lo accolga, che lo faccia sentire partecipe di ciò che vede, che sia in grado di fargli ricordare un vissuto universale e quindi  di emozionarlo.  Danzare è comunicare, è come parlare a delle persone, non ha senso salire in cattedra a dire “io sono…”, è molto più bello condividere, per questo dico ai miei danzatori: “siate veri, onesti, limpidi e semplici , è questo che dà forza”  perché il pubblico, soprattutto di questi tempi,  ha bisogno di purezza e di verità.

Ballet-ex ha inoltre delle attività parallele e sinergiche all’attività della compagnia

Ballet-ex organizza importanti concorsi e rassegne a livello nazionale per scuole di danza come il concorso coreografico Ballet-ex che si terrà a Roma l’11 aprile, la rassegna “Divertiamoci con l’arte” ed il Festival Ballet-ex il 1 giugno al teatro Olimpico di Roma, produce poi materiale didattico per insegnanti di danza, unico in Europa, ed infine tiene corsi di aggiornamento, tutte attività di supporto e a servizio della compagnia. Ballet-ex diventa dunque un modo di vivere la danza dove insegnanti, coreografi, danzatori e allievi trovano il loro spazio e una fonte di crescita artistica.

Quali sono gli appuntamenti per la prossima stagione ?

Terrò dei corsi di aggiornamento a Roma, il 7 e l’8 febbraio, e a Cazzago di Pianiga, Venezia, il 22 e 23 febbraio, mentre l’attività della compagnia riprende con spettacoli a Roma il 21 marzo ed il 17 maggio al teatro Viganò e l’11 aprile al teatro Orione, poi in Emilia Romagna il 29 marzo al teatro Herberia di Rubiera, ed infine il 1° giugno saremo di nuovo a Roma, al teatro Olimpico. Ho in cantiere una nuova creazione… e tanta fiducia nel futuro!

Paola Sarto

Foto Massimo Danza

Le nuove leve della Danza Classica: Ginevra D’Aquino.

Basi e formazione di un giovane talento del balletto italiano.

Sembra di vederla Ginevra, leggera ed incantevole, per le vie della grande e vivace Londra: the tube, i negozi, i teatri, i complessi servizi urbani non le sono più estranei e lei, con i suoi 16 anni, si muove incredibilmente a suo agio in una delle metropoli più importanti del mondo nonché la più popolata dell’unione europea.

Ginevra D’Aquino è di Roma, e da circa un paio d’anni, con il sostegno della sua eccezionale famiglia, si è trasferita nella City. Dopo due corsi estivi intensivi, a Berlino e poi presso l’English National Ballet, ha superato l’audizione e frequenta la Young Dancers Academy, una scuola professionale per giovani talenti fino a 16 anni che desiderano intraprendere una carriera nella danza classica.

Le lezioni iniziano alle 8 e vanno avanti per tutta la giornata, fino alle 19. Tra le materie scolastiche, che includono canto e recitazione, finanche il tip tap, inutile a dirsi quanto la danza regni sovrana: minimo cinque ore al giorno di studio, dal lunedì al venerdì, e che diventano 8 quando si preparano gli spettacoli, impegnando anche la domenica: ad aprile ha infatti partecipato ad un Gala al Royal, ed ha appena concluso lo “Schiaccianoci”, balletto che viene tradizionalmente messo in scena ogni anno a Natale, e dove ha interpretato la Regina di Fiori.

Il sabato infine, Ginevra frequenta la classe  “Associates Senior” del Royal Ballet School, dopo aver superato anche qui  la relativa prova di ammissione: tenuta in “osservazione”, viene preparata a sostenere per il 2015 l’audizione al Royal Ballet.

Dal prossimo anno dunque, Ginevra sarà pronta per sostenere gli esami di ammissione alle Upper Schools, ovvero le più prestigiose istituzioni della danza, e chissà quale tempio del balletto le aprirà le porte, se proprio il Royal Ballet oppure l’English National, ma potrebbe essere anche l’Opéra di Parigi o l’American Ballet.

Ma ripercorriamo gli inizi di Ginevra, che risalgono a quando aveva meno di cinque anni, con le prime lezioni di danza moderna. A sette anni Ginevra accosta la danza classica e ad 8 anni inizia a studiarla presso il Centro Danza Paganini diretto dall’Etoile Alfonso Paganini con l’ausilio della figlia Giada, che ne prosegue l’arte con dedizione e amore. Qui ha incontrato i suoi insegnanti, Fiona Wilson, Maria Grazia Parisi e lo stesso Alfonso Paganini che dice di lei: “Sono orgoglioso di avere una allieva come Ginevra, la quale non solo ha delle qualità a livello tecnico e fisico, ma quando lavora lo fa soprattutto con l’intelligenza”.

Anche la signora Maria Grazia Parisi gentilmente ci affida un suo pensiero: “Appena ho visto Ginevra entrare in sala per la prima volta, ho percepito che era nata per la danza. Oltre ad un fisico perfetto, aveva quel carisma che la rende unica”.

E concludiamo con il contributo della signora Fiona Wilson, che l’ha seguita più a lungo: “Quando ho conosciuto Ginevra ne ho subito individuato il talento, ma l’esperienza ci insegna che da solo non basta. Credo che lei possegga anche le altre qualità, indispensabili per la riuscita nella danza come nella vita: disciplina, intelligenza, costanza e un pizzico di fortuna. Lei sa che bisogna dare il massimo, sacrificarsi. E’ una ragazza piena di coraggio, a soli 14 anni si è allontanata dagli amici e dalla famiglia, cui è molto legata, ed è riuscita ad ambientarsi in una città estera, a studiare in una lingua straniera, in una cultura e con abitudini differenti.  Il mio pensiero va anche, e soprattutto! alla famiglia, che ammiro moltissimo: è stata eccezionale a lasciarla andare, e poi a sostenerla e ad incoraggiarla su un percorso che non è certo facile, aiutandola a superare le inevitabili incertezze, le paure, i ripensamenti. Ora vedo Ginevra felice, indipendente, matura. Ha classe ed è umile, la qualità che io ritengo più preziosa per chi vuole fare strada”.

Dopo qualche anno di studi, fondamentali per la sua formazione, questi suoi meravigliosi Maestri l’hanno aiutata a guardarsi prima dentro di sè, per capire, e poi fuori, per scorgere i panorami esterni che le potessero ampliare gli orizzonti. E l’hanno incoraggiata a seguire quel percorso artistico di ricerca che in realtà lei aveva già ben tracciato dentro di sé.

Ora Ginevra vuole solo danzare, diventare un’ étoile nel firmamento di quest’Arte: “La danza è il mio centro, il punto d’incontro di tutte le mie cose”, così ci confida. Ed esprime profonda gratitudine innanzitutto verso la sua famiglia, un sostegno senza il quale nulla avrebbe potuto, e poi verso i suoi insegnanti, che l’hanno formata ed orientata con amore e lungimiranza.

Massimo Danza l’ha fotografata poco meno di due anni fa, quando frequentava la scuola di Alfonso Paganini, e poco prima di spiccare il volo per Londra, e poi l’ha di nuovo fotografata pochi giorni fa, durante una bella performance che Ginevra, a Roma per le vacanze di dicembre, ha voluto regalare durante lo spettacolo di Natale del Centro Danza Paganini, con le coreografie di Giada Paganini. Una curiosità: sul palco Ginevra ha voluto una foto dei genitori, che pure godono di ottima salute, ed ai quali è dedicato il pezzo.

Ginevra è un essere amabile e gentile, incanta tutti per purezza e semplicità, e quando balla è una magia: la danza in lei è istinto, gioioso e generoso, trabocca spumeggiante dai rigorosi schemi tecnici, che pure Ginevra dà prova di conoscere ma senza rimanerne rinchiusa, dimostrando una individualità ed una libertà di espressione nella quale noi, cultori delle immagini, intravediamo esteticamente l’evoluzione prossima del balletto. Ed abbiamo pensato al bianco e nero per le foto attuali, invece che per quelle del passato, proprio perché, nella loro moderna essenzialità, possano rappresentare gli esordi, con il nostro affettuoso augurio, di una brillante carriera.

Paola Sarto

Foto Massimo Danza

DANIEL PACE: “Quod me nutrit me destruit”

E’ il suo motto: “ciò che mi nutre mi distrugge”. All’inizio ci sorprende, poi comprendiamo che questo è il suo personale, elevato tributo all’Arte.  La vita di Daniel, ventiseienne di Enna, non è stata facile. La sua arte è cresciuta e si è nutrita di esperienze dolorose, che ne hanno plasmato il carattere, la volontà, facendone un lottatore, uno che si rialza dopo ogni caduta, e che non solo non si arrende, ma rilancia. Con il cuore. Tutto in lui ha origine dal cuore. Ed è per questo che oggi è un esempio per molti giovani che lo adorano e che gli manifestano continuamente il loro affetto.

Già a due anni dimostra di avere affinità con la danza, in particolare sorprende per la facilità con cui memorizza le coreografie, a sette anni comincia i suoi studi: classico, moderno, contemporaneo, funky, vince borse di studio, partecipa a stages con Etoiles quali Oriella Dorella, Carla Fracci, Luciana Savignano, incontra i maestri che lo formeranno professionalmente, Mauro Astolfi in particolare, Garrison, Steve La Chance, e tanti altri, e tutti ne riconoscono la elevata predisposizione fisica ed il talento.

Vince concorsi internazionali sia come solista che come coreografo, gli si offrono importanti opportunità di lavoro, anche in televisione ed in teatro, tra l’altro nel 2011 e 2012 è ad “Amici” in qualità di aspirante ballerino per la nuova classe e partecipante alla sfida. Di recente ha commosso la giuria del Talent Show  televisivo “Tu si que vales”, arrivando alle semifinali con un grande successo di pubblico: interpretativo, emozionante, un’ ottima tecnica classica, bellissime linee, hanno detto di lui.

Attualmente presente nel territorio nazionale in qualità di giovane artista e coreografo, ed è anche impegnato in un altro talent show, lontano dalle telecamere, al caffè letterario di Roma, “The next Dancer”. Dopo la partecipazione al popolare “Tu si que vales” si sono aperti nuovi orizzonti per lui: ha ricevuto offerte da alcune produzioni per la partecipazione a musical e tournée.

Massimo Danza lo ha fotografato nell’ambito del concorso internazionale di danza “Talent Day 2014” presso il Teatro Traiano di Civitavecchia, del quale si è aggiudicato il premio quale miglior solista modern ed anche quello per la migliore coppia, con Nico Lipparelli.

Qui Daniel interpreta quattro sue coreografie che prendono spunto da importanti tematiche sociali, tutte vissute sulla sua pelle. La particolarità di Daniel è che non fa sconti a nessuno, verità ed immediatezza sono i suoi mezzi espressivi, buca la distanza e va dritto al cuore, con l’energia di movimenti esatti, puliti, a volte taglienti. Questi i titoli:

“Anima dispersa”: la desolazione di un anima per l’assenza di qualcuno.

“Medicine”, in coppia con Nico Lipparelli: il legame fraterno, ovvero l’importanza di un amico nel momento del bisogno.

“Legami profondi” con Nico Lipparelli e Noemi Bertini: il legame di profondità tra adulti e giovani.

“Job on my mind”: il mondo del lavoro e le sue strozzature per i giovani.

A Daniel tutti i nostri affettuosi auguri di successo per il suo percorso artistico, che il suo talento ed il grande impegno meritano.

Paola Sarto

Foto Massimo Danza

FEDERICA FAZIOLI: Una Athletés consacrata a Tersicore.

Federica Fazioli, prima ballerina e solista, coreografa, insegnante, ha avuto una importante formazione professionale ed ha vissuto tutte le grandi esperienze che il suo sconfinato amore per l’arte della danza le ha portato incontro. Senza risparmiarsi, con devozione e fedeltà assoluta al suo percorso, ha incontrato maestri e coreografi d’eccezione, colleghi e registi di riguardo, ed ha sperimentato differenti mezzi espressivi, dalla televisione al teatro, al canto e recitazione, stages, laboratori, docenze, ecc.

Impossibile qui citarli tutti ma è d’obbligo fare almeno due nomi tra i suoi maestri, ai quali è legata da profonda riconoscenza, Renato Greco e Maria Teresa Dal Medico.

Massimo Danza l’ha fotografata durante le prove e la messa in scena di una coreografia, un passo a due creato ed interpretato da lei stessa insieme a Franco Favaro, dal titolo “Gli Amanti”.

“Il mio partner per eccellenza è Franco Favaro. Con lui ho un feeling ed un’intesa speciale, rara che si può anche non incontrare mai nella vita. I nostri corpi si fondono fino a diventare una cosa sola. Abbiamo lo stesso modo di sentire, il nostro cuore batte all’unisono e basta anche un solo sguardo per essere uno il completamento dell’altro. Danzare così è puro amore.”

E che amore sia. Questo pezzo è sublime: una geometria pura di forme e volumi sgorga originaria dai movimenti, si scioglie in vortici delicati e commoventi, e cade leggera nell’Umano divenendo Pathos. Ma alla fine dall’umano risale e si affranca, compiuto il sacrificio, e ritorna Idea.

Federica nella danza sprigiona una grande energia ed una spontanea creatività, irresistibile. Una forza senza la quale una simile performance non sarebbe possibile. Ed ecco che affiorano alla nostra immaginazione i richiami classici: Federica ci appare una Athletés, immortalata nella solennità della sua Arte e della sua forte costituzione fisica, plasmate da anni di volontà e rigore.

Nell’antica grecia gli Atleti erano Eroi, sin da fanciulli, venivano educati a trovare quotidianamente la forza mentale e fisica per superare gli enormi sforzi di discipline estenuanti, che a volte portavano persino alla morte. Ercole ed Hermes erano gli dei di riferimento per gli Atleti, esseri elevati che si cimentavano con la sofferenza per uscirne vincitori, il loro sacrificio andava ben oltre la soglia della normalità e l’unico loro scopo era quello di raggiungere la vetta. Costituivano il modello etico per la società del tempo, realizzatori dell’Aretè, la Virtù che racchiudeva i più elevati valori morali fondanti la civiltà dell’epoca.

Ancora oggi tutto questo mondo di sacrificio, fedeltà, dedizione, vive: nel silenzio delle sale, delle palestre, nel sudore e negli allenamenti quotidiani, ed i danzatori ne sono parte integrante, guidati da Tersicore che attraverso i secoli continua ad infiammarne i cuori. Con la differenza che il loro sacrificio non è più un riferimento etico per una società che ormai ha altri idoli.

Ma Federica non si arrende di certo, attualmente tra le altre cose insegna modern jazz: “Trasfondere questa passione attraverso l’insegnamento è un’altra grande opportunità per entrare in contatto con gli altri e che mi permette di crescere e migliorare. Così come creare coreografie, perché dare corpo ed anima alle proprie emozioni, vedendosi riflessi negli altri, è una sensazione meravigliosa.”

Domenico Ramelli, suo allievo e danzatore, dice di lei: “Federica è stata uno di quegli incontri che ti cambiano, in meglio ovviamente. É stata fonte d’ispirazione, un esempio, una maestra, un’amica con cui ridere, una mamma con cui piangere e confrontarsi; e lo è tutt’ora anche a km di distanza. Federica è energia pura e positività come non ne ho mai vista, anche nelle situazioni più dure. È il legame che abbiamo è qualcosa di speciale che custodisco gelosamente nel mio cuore, perché un pezzo del mio cuore è suo”.

Un sogno nel cassetto di Federica?

“Un progetto che vorrei realizzare è uno spettacolo dove poter esprimere il mio stile, i miei sentimenti e l’immenso amore che ho per quest’Arte.”

E anche noi ci auguriamo che questo progetto si realizzi presto.

Paola Sarto

foto di Massimo Danza

 

DOMENICO RAMELLI: UNA ECCELLENZA ITALIANA NEL “WEST END” LONDINESE

“Le doti principali di un danzatore? l’anima interpretativa e il cervello”. Domenico Ramelli è semplice ed essenziale, e noi confermiamo: sì, è un interprete straordinario. Ma non solo.

Cattura immediatamente la nostra sensibilità estetica: il suo corpo, dalla muscolatura guizzante e sensibile, fa riaffiorare assonanze caravaggesche ed esprime plastica drammaticità, raggiungendo vibrazioni dagli effetti pittorici.

“Domenico e’ volontà, passione, dedizione, determinazione, anima e quello che ci lega e’ un feeling speciale, raro da trovare. In poche parole e’ un pezzo del mio cuore”.  Sono le parole della prima ballerina Federica Fazioli, colei che Domenico definisce la sua “madre artistica” e che  ne ha seguito la formazione sin dal suo trasferimento a Roma dalla natìa Puglia, quando giovanissimo si ritrova ad aver vinto una borsa di studio presso il teatro Greco.

Massimo Danza ha fotografato Domenico nel corso di una sua performance a Roma, un pezzo creato da lui e dedicato proprio a Federica Fazioli: una toccante dichiarazione di gratitudine per gli insegnamenti ricevuti, il lavoro svolto insieme ed il profondo rapporto personale, che Domenico ha voluto esprimere con la danza a Federica prima di lasciare l’Italia per un percorso londinese.

Venticinque anni, pugliese di Bisceglie, Domenico si avvicina alla danza all’età di 13 anni, e  pochi anni dopo insegue la sua passione a Roma dove perfeziona il modern jazz con Federica  Fazioli,- della quale poi diverrà assistente – ed i direttori Renato Greco e Maria Teresa Dal  Medico. La sua carriera è rapidissima: poco tempo dopo entra a far parte del corpo di ballo della compagnia del Teatro Greco, per poi ricoprire ruoli da Solista e da Primo Ballerino. Nello stesso  periodo di formazione studia la danza contemporanea, apprende il tip tap con il maestro Cesare Vangeli ed approfondisce la tecnica classica presso la Scuola del Teatro dell’Opera di Roma.

Il suo talento versatile lo porta in pochi anni a sperimentare i molteplici aspetti della danza: è musical ed a teatro, con le Compagnie cui deve gran parte della sua maturazione artistica: Teatro Greco Dance Company, Teatro Mimma Testa, e l’Astra Roma Ballet di Diana Ferrara. Nel 2012 inizia un percorso all’estero, precisamente a Londra, negli spettacoli “The Snowman” e “Carmen”, con le coreografie di Robert North, rientra nel 2013 in Italia per una collaborazione con la MFluid-Flow Dance Company  in alcuni spettacoli con la coreografa ed amica Roberta Storelli, ma per poco perché nel 2014 viene  ingaggiato dalla Royal Carribean Cruise Line per danzare sulla Voyager of The Seas.

Attualmente Domenico è in scena nel West End di Londra per rivestire nuovamente i panni di Jack Frost nello spettacolo “The Snowman”.

Progetti futuri? Continuare a danzare ancora per un bel po’ e poi dedicarsi all’insegnamento, trasmettendo la propria esperienza ai piccoli talenti pugliesi, affinché possano avere un’adeguata formazione per accostare il mondo lavorativo, pronti a sperimentare ogni opportunità di crescita.

Paola Sarto

Foto Massimo Danza

Migration e Space: Ballet-ex in scena!

La compagnia di danza “Ballet-ex” diretta da Luisa Signorelli, ha inaugurato lo scorso 31 ottobre al Teatro Greco la propria stagione 2014-2015 con lo spettacolo “Migration e Space”. Un ensemble formato in prevalenza da danzatori uomini dalle doti diverse ma ben amalgamabili che si contraddistingue per il suo stile atletico e ricco di energia, raffinato ma nello stesso tempo immediato. «Ciò che mi interessa», dice la coreografa Luisa Signorelli «è rendere lo spettatore partecipe di ciò che sta vedendo, la comunicazione deve essere diretta, lontana da falsi intellettualismi. Pongo la danza al di sopra di tutto come mezzo di espressione in cui lo spettatore può ritrovarsi, riconoscersi, ricordare». La danza come arte primaria ma sempre sposata a un tratto musicale distintivo, moderno, attuale. «La danza non può prescindere dalla musica, attraverso il connubio danza-musica guidiamo lo spettatore, lo introduciamo nel nostro mondo ma alla ricerca di se stesso».

IL TEMA
Ballet-ex affronta l’attualissimo tema della migrazione: «Ogni migrante è un performer perché interprete della propria identità e del proprio destino, porta con se il peso della sua esperienza frutto di una lacerazione, di uno strappo dalle sue radici, ma nello steso tempo diventa creatore di nuovi mondi ed di nuovi modi di concepire la propria vita, per questa ragione i confini geografici non corrispondono al territorio reale: lo spazio/territorio di storie creato dagli uomini che si muovono è il vero spazio in cui viviamo». Uno spettacolo da non mancare.

Paola Sarto

foto Massimo Danza

www.balletex.com

Gli altri appuntamenti previsti sono:
7 dicembre ore 18 – teatro Don Bosco- Caserta
13 dicembre ore 20 – teatro Orione – Roma