TSCHAIKOVSKY PAS DE DEUX: TILER PECK E GONZALO GARCIA

Otto minuti di bravura e tecnica del balletto è la definizione data dal New York City Ballet alla notissima coreografia di Balanchine.

Rappresentata per la prima volta nel 1960, la virtuosa e romantica coreografia di Balanchine è stata definita dal New York City Ballet come una dimostrazione da otto minuti di bravura e tecnica del balletto.

E’sempre un grande piacere vederla interpretare proprio dagli straordinari danzatori del NYCB,

In questo caso ne proponiamo l’interpretazione dei principals Tiler Peck e Gonzalo Garcia, ospiti a Roma del Gala Les Etoiles, acclamati con entusiasmo dal pubblico per l’inconfondibile stile ed il brio che distingue la grande scuola Balanchine.

La coreografia è orchestrata sulle magnifiche note di una composizione di Ciaikovsky, il quale la concepì originariamente per il terzo atto del lago dei cigni, ma la musica non fu più pubblicata e rimase dimenticata per circa settant’anni. Fu ritrovata poi nel 1956 negli archivi del Bolshoi, catturando l’attenzione di Balanchine che ottenne il permesso di utilizzarla: una felice intuizione che ci consegna ancora una volta il sublime connubio tra danza e musica.

Paola Sarto

Foto Massimo Danza

“This bitter earth” – Tiler Peck e Amar Ramasar

Le due stelle del New York City Ballet nella emozionante coreografia di Christopher Wheeldon, con i costumi del grande stilista Valentino.

Proponiamo le immagini di Tiler Peck e Amar Ramasar, stelle del New York City Ballet, sul palco del Gala les Etoiles organizzato a Roma da Daniele Cipriani.

I due danzatori interpretano una bellissima coreografia di Christopher Wheeldon, un poetico passo a due sulle struggenti note soul della canzone This bitter earth di Clyde Otis remixata da Max Richter.

I suggestivi costumi sono stati disegnati dal grande stilista Valentino Garavani il quale, dopo aver assistito allo spettacolo, ha voluto congratularsi di persona con i danzatori e con l’impresario Daniele Cipriani.

L’intensa componente emozionale della coreografia, vivamente resa dai due artisti, ha tenuto il pubblico con il fiato sospeso per tutta la durata del pezzo, uno spettacolo che non dimenticheremo.

Paola Sarto

Foto Massimo Danza

“SANTISSIMA DEI NAUFRAGATI”: L’ESPRESSIONISMO DELLA DANZA DI PAOLO LONDI.

All’Orto dei Pensatori di Macerata è andata in scena la nuova opera di Paolo Londi interpretata da Alessandra Bartoli e Kejsi Masha.

Ispirata dai versi della nota canzone di Vinicio Capossela, è andata in scena all’Orto dei Pensatori di Macerata la nuova coreografia di Paolo Londi, “Santissima dei Naufragati”, interpretata da Alessandra Bartoli e Kejsi Masha della compagnia Ermitage, diretta dallo stesso Londi.

Il confine tra solidarietà e competizione è sottile, lo constatiamo nella vita come nello sport, e con l’esperienza comprendiamo che l’animo umano vive per un tempo limitato, spesso solo per indimenticati attimi, l’eternità assoluta di un sentimento, a cui pure anela talvolta con tutto se stesso: ne patisce invece le dualità, da cui scaturiscono contraddizioni e conseguenze.

Così le due donne della coreografia, mogli di marinai dipinte nell’attesa del difficile rientro dal mare in tempesta dei loro uomini, impegnati in quel naufragio, liricamente descritto dalle parole della canzone di Capossela, dal quale forse qualcuno tornerà ma qualcuno no: si… ma chi tornerà dei due?

Le donne ingannano l’attesa giocando a carte, facendosi coraggio l’un l’altra, sembrano solidali ed affettuose tra loro, ma ecco che il dubbio e l’angoscia prendono il sopravvento ed allora diventano improvvisamente nemiche: quale delle due rivedrà lo sposo tornare? Una disperata competizione, pervasa di odio sottile si insinua tra le due, “la tua morte è la mia vita” recita un detto latino, la morte dell’uno salva l’altro, ed ora le due donne vivono ciò che sta accadendo ai loro uomini, si avvicendano nello sprofondare e riemergere dai flutti, si aggrappano l’una all’altra, chi sopra e chi sotto, in una crudele lotta per la sopravvivenza, dove l’istinto è più forte di qualsiasi ragione.

Il tavolo in scena, utilizzato per l’oziosa partita a carte, è diventato ormai la barca, il limite tra acqua ed aria, le due donne sono in piena tempesta, cadono in mare e riemergono, remano disperate, l’una si avvinghia all’altra che vede proiettata verso la salvezza ma ne viene respinta con rabbia, ne ostacola la risalita. Il dramma è consumato, e nella scena finale a testa in giù, sotto il tavolo-barca dove le mani si cercano e si afferrano, ormai non è più importante vincere o perdere, il dramma è collettivo.

Paolo Londi dipinge con coreografie di grande efficacia espressiva i moti dell’animo, ciò che affascina della sua opera è la visione geniale, cruda ed emotiva, lucidamente spietata, dell’intimità dei sentimenti, le linee ed i colori del movimento sono forti, un potente quadro espressionista che evoca Munch ed il suo urlo.

Le bravissime danzatrici Alessandra Bartoli e Kejsi Masha interpretano il pezzo con drammaturgia e versatilità, come richiesto dalle vibranti oscillazioni della coreografia, restituendone i molteplici piani di gradazione delle ombre e lo sgomento dell’abisso.

Paola Sarto

Fotografie di Massimo Danza

Ivan Vasiliev e Maria Vinogradova: “Spartacus”

La poderosa fisicità di Vasiliev accostata alla tenera leggerezza della Vinogradova, assecondano il genio di Grigorovich, in un trionfo dell’anima russa.

Spartaco, gladiatore trace, condusse la rivolta degli schiavi nel primo secolo a.c. e divenne, grazie alle sue gesta, un personaggio leggendario, emblema dell’eroe capace di lottare titanicamente in nome della libertà e di sconfiggere i più forti eserciti del mondo grazie allo slancio ideale più che alle armi.

Ivan Vasiliev, leggenda vivente della danza, incarna la possanza del personaggio, con le prodezze ed il vigore che gli sono propri, nel passo a due tratto dalla suggestiva coreografia creata nel 1968 da Yuri Grigorovich e riproposta a Roma al Gala Les Etoiles di Daniele Cipriani.

In scena con Vasiliev l’incantevole Maria Vinogradova, stella del Bolscioi come lo stesso Vasiliev e sua novella sposa nella vita.  Un passo a due di grande effetto, la poderosa fisicità di Vasiliev accostata alla tenera leggerezza della Vinogradova, assecondano il genio di Grigorovich, in un trionfo dell’anima russa.

Paola Sarto

Foto Massimo Danza

 

IVAN VASILIEV E MARIA VINOGRADOVA: DIANA E ATTEONE

La coppia di stelle del Bolscioi riaccende il mito nella coreografia di Agrippina Vaganova.

Ritornata sul palcoscenico del Gala les Etoiles, la coppia di stelle del Bolscioi,

Ivan Vasiliev e Maria Vinogradova, ancora una volta riaccende il mito grazie alla coreografia di Agrippina Vaganova “Diana e Atteone”.

Numerosi applausi hanno accolto i virtuosismi dei due grandi danzatori, uno vero spettacolo per gli amanti del balletto e che speriamo di rivedere presto in Italia.

Paola Sarto

Foto Massimo Danza

“Grand pas classique”: Konovalova e Dato

Il “grand pas classique” nella brillante interpretazione che le due stelle dell’opera di Vienna, Liudmila Konovalova e Davide Dato hanno offerto al pubblico del Gala les Etoiles di Daniele Cipriani.

Questa coreografia fu creata a Parigi nel 1949 dal maestro del balletto russo Victor Gsovsky e viene definita un omaggio alla danza, un capolavoro di squisita abilità coreutica, particolarmente apprezzato dagli amanti del balletto.

Liudmila Konovalova, virtuosissima danzatrice formatasi all’Accademia di ballo del Bolshoi, attualmente è prima ballerina all’Opera di Vienna;

Davide Dato, étoile anch’egli dell’Opera di Vienna, è un mirabile esempio di eccellenza italiana all’estero:

scartato dalla scuola di Ballo della Scala di Milano, ha fatto rapidamente carriera all’estero ed oggi è una acclamata stella ospite di spettacoli e gala internazionali.

Paola Sarto

Foto Massimo Danza

LABYRINTH OF SOLITUDE: DAVIDE DATO

Un labirinto di tempo e spazio… Perdere la nozione di tempo e spazio. Un insieme di passato, presente e futuro. Un istante di sogni rotti. Un istante di nulla e di silenzio. Semplicemente … catturati nella ragnatela… il labirinto della solitudine.

E’ l’intensa coreografia di Patrick De Bana, danzata da Davide Dato, stella italiana dell’Opera di Vienna, sul palcoscenico del Gala Les Etoiles di Roma.

Una elegante ed appassionata interpretazione di un pezzo intimista, la cui atmosfera introspettiva è accentuata da diverse celle isolate di luce, che appaiono e scompaiono ed attraverso le quali il danzatore muove, un lavoro creato da un autore contemporaneo per metà africano, che ritiene la danza la ricerca del divino all’interno di sé e la cui verità, credo, ambizione, è ballare e far sentire come la danza sia la vita.

Paola Sarto

Foto Massimo Danza

 

Il Teatro dei 99 di Loredana Errico in scena a Roma con Melissa Paparusso.

Al Teatro Orione di Roma, all’interno della rassegna Danzalaprimavera curata dall’Associazione InScena di Patrizia Salvatori, abbiamo assistito alla emozionante coreografia di Loredana Errico “L’addio”, interpretata da Melissa Paparusso.

Loredana Errico, una vita per la danza e lo spettacolo, a cui ha affiancato per alcuni anni la ricerca scientifica in ambito sismologico grazie ad una laurea in geofisica, è la direttrice del Teatro dei 99 dell’Aquila ed ha creato questa coreografia intitolata “L’addio” dopo il terribile sisma del 2009.

Un lavoro che reca in sé il tracciato emozionale di chi questa esperienza l’ha vissuta sulla propria pelle e l’ha elaborata artisticamente, con un messaggio ben preciso, positivo e ben augurale: non un addio alla città, bensì alla devastazione, alla disperazione, a tutti i sentimenti distruttivi che una così grave tragedia collettiva marchia nell’anima di chi la vive. Mantenendo salda però la memoria di tutto quanto è accaduto, anche nel rispetto di coloro che non ci sono più e che rimangono nel cuore di questa terra, una ferita che deve servire ad andare avanti con un’altra consapevolezza. Quel bacio, che chiude solenne il pezzo e che allora era rivolto ad una città che la paura avrebbe voluto abbandonare, oggi, in una rielaborazione consapevole di quell’esperienza, è rivolto al cielo, si va avanti.

Loredana non si è mai fermata: ha perso la propria casa durante il terremoto, ma la scuola ha retto e così, dopo appena 5 mesi dal terremoto, a settembre del 2009, ha riaperto i battenti con coraggio e tenacia, una sfida artistica contro il sisma, così come recita la targa di riconoscimento che le è stata conferita da Patrizia Salvatori, direttore artistico dell’associazione InScena nel corso della propria rassegna tenutasi nella giornata mondiale della danza lo scorso 29 aprile al Teatro Orione di Roma.

Anche Melissa Paparusso, 20 anni a giugno e allieva di Loredana Errico sin da bambina, ha vissuto dal vivo il terremoto; una esperienza devastante, ci racconta, era ancora piccola ma tutto le si è impresso dentro, indelebilmente. Interpretare questo pezzo per lei è sempre molto emozionante, la riguarda in profondità, e vi si immerge completamente, negli occhi ancora le scene a cui ha assistito: il trauma riaffiora e con esso a volte le lacrime, ma l’elevazione artistica le consente ogni volta di superare il baratro dell’angoscia, la danza per lei è salvezza, passione, vita, ciò che le consente di risolvere i problemi, per ricominciare a vivere, e far rivivere la città, ancora oggi non completamente ripresasi.

 

Nel Centro Studi del Teatro dei 99 , Melissa ha come insegnanti anche Amalia Salzano (danza jazz) e Leonardo Bizzarri (modern contemporary), col quale ha danzato alcuni passi a due, studia canto e recitazione e si prepara con serietà e passione ad una carriera nella danza e che prevede anche l’insegnamento.

L’ interpretazione di Melissa vibra di verità, e di vita che germoglia dalle macerie di un dolore assoluto, una performance della cui bellezza ed importanza le siamo grati e che desideriamo documentare con alcune foto di Massimo Danza ed un video https://youtu.be/_gxA-8jinz0

Il Teatro dei 99, con il suo centro di Studi di Danza, Musica e Teatro, è una realtà artistica fortemente radicata nella regione abruzzese, naturale evoluzione di Scarpette rosse, nata a L’Aquila nel 1990, trasformatasi poi in Centro Studi L’Aquila Danza. Un nome, Teatro dei 99, strettamente e simbolicamente legato al territorio aquilano grazie al numero 99, come le piazze, le chiese, le più famose cannelle o semplicemente come i posti disponibili nella sua particolare platea, scorrevole.

Un teatro per la città ed i suoi abitanti i quali, in particolar modo dopo il disastroso sisma del 6 aprile 2009, necessitano di strutture che consentano di fare cultura e condividere momenti d’arte, tra le innumerevoli e spesso insormontabili difficoltà scaturite da quell’ immane disastro.

Paola Sarto

Foto Massimo Danza

Liudmila Konovalova e Davide Dato: Grand Pas Classique

Le due stelle dell’Opera di Vienna, ospiti del Gala Internazionale di Danza “Les Etoiles”, brillano nella celebre coreografia del maestro del balletto russo Victor Gsovsky.


Liudmila Konovalova e Davide Dato, ospiti del gala internazionale di danza “Les Etoiles” di Daniele Cipriani, ci hanno regalato un magnifico “grand pas classique”, la celebre coreografia creata a Parigi nel 1949 dal maestro del balletto russo Victor Gsovsky e definita un omaggio alla danza, un capolavoro di squisita abilità coreutica.

Liudmila Konovalova, virtuosissima danzatrice formatasi all’Accademia di ballo del Bolshoi, attualmente è prima ballerina all’Opera di Vienna;

Davide Dato, étoile anch’egli dell’Opera di Vienna, è un mirabile esempio di eccellenza

italiana all’estero: scartato dalla scuola di Ballo della Scala di Milano, ha fatto rapidamente carriera all’estero ed oggi è una acclamata stella ospite di spettacoli e gala internazionali, oltre ad aver appena terminato di girare il film “Insane Love” di Eitan Pitigliani.

Paola Sarto

Foto Massimo Danza

LIUDMILA KONOVALOVA E VLADIMIR SHKLYAROV: PAS DE DEUX DEL CIGNO NERO

I due primi ballerini, ospiti del Gala Internazionale di Danza “Les Etoiles” di Daniele Cipriani all’Auditorium della Conciliazione di Roma, in uno dei più celebri passi a due del repertorio ballettistico.

Un passo a due tanto brillante quanto affascinante, quello del “cigno nero”, tratto dal 3° atto del celeberrimo “Lago dei Cigni”, con le coreografie di Marius Petipa e la musica sublime di Ciaikovsky: un classico di repertorio, eppure sempre nuovo e ricco di emozioni per le interpretazioni uniche che ne forniscono ogni volta le coppie di grandi danzatori.

Sul palcoscenico del galà internazionale di danza “Les Etoiles”, tenutosi a marzo all’Auditorium della Conciliazione di Roma con la direzione artistica di Daniele Cipriani, abbiamo potuto assistere ad una magnifica esecuzione del passo a due del cigno nero grazie a due primi ballerini d’eccezione, Liudmila Konovalova (formatasi al Bolshoi ed attualmente principal all’Opera di Vienna)

e Vladimir Shklyarov (proveniente dalla Accademia Vaganova e primo ballerino del teatro Mariinsky di San Pietroburgo e dell’Opera di Monaco di Baviera).

Un pas de deux affascinante dicevamo, in quanto reca in sè il tema della seduzione ma anche dell’inganno, la magia oscura di un incantesimo: Liudmila Konovalova è uno scintillante cigno nero, che ammalia lo spettatore oltre che il suo bel principe, il regale Vladimir Shklyarov, un danzatore eccellente ed elegante.

Paola Sarto

Foto Massimo Danza