Iana Salenko e Marian Walter in “Thaïs”, coreografia di Roland Petit.

In occasione del recente “duets and solos” all’interno del Ravenna festival, organizzato da Daniele Cipriani, la grazia di Iana Salenko e la forza di Marian Walter, unite all’eleganza di entrambi, hanno reso questo rinomato pas de deux caldo e struggente.

Come aggirare lo scoglio del distanziamento in scena? Per la danza, basata sul contatto fisico, sulle prese e le interazioni tra i performer è particolarmente difficile, quasi impossibile. Ma Daniele Cipriani, per l’unico appuntamento coreutico di Ravenna Festival, ha trovato una soluzione tanto semplice quanto geniale: Duets and Solos, messo in scena alla Rocca Brancaleone, che comprendeva assoli e pas de deux firmati da importanti coreografi internazionali e affidati a tre solisti di rilievo e a coppie di danzatori che convivono anche nella vita.

«Fortunatamente – ha spiegato Cipriani – nel mondo della danza ci sono molti ballerini che fanno coppia, e tra loro anche diverse étoiles, come le coppie che hanno danzato a Ravenna: Iana Salenko e Marian Walter dell’Opera di Berlino, che quindi hanno potuto tranquillamente toccarsi, abbracciarsi e stringersi senza contravvenire ad alcuna regola».

E poi… si dice che la danza sia un linguaggio eterno e universale. Quando a scriverne le parole è uno dei più grandi coreografi della storia, Roland Petit, e a pronunciarle sono le étoile dei più grandi teatri d’Europa, il suono che si crea non può che essere emozionante e indimenticabile. Lo si ricorda come un grande innovatore che, seguendo la lezione di Diaghilev, trasformò le sue creazioni coreutiche in esempi di teatro totale con esiti molto felici grazie a un costante rinnovamento del proprio linguaggio espressivo ma anche alla preziosa e stretta collaborazione con i massimi pittori, letterati, musicisti e altre personalità del momento. Autore di più di 50 creazioni che spaziano in tutti i generi, ideò coreografie per un universo di danzatori internazionali. Rifiutando gli effetti tecnici gratuiti, non smise di rinnovare il suo stile e il suo linguaggio, diventando maestro nell’arte del pas de deux del balletto narrativo, ma riuscendo anche nel campo astratto. Alle creazioni di Petit lavorarono stilisti del calibro di Yves Saint-Laurent e Christian Dior per disegnare i costumi, pittori quali Max Ernst, Christian Bérard, Antoni Clavé per le scene, poeti e drammaturghi quali Jean Cocteau e Jacques Prévert per i soggetti. Nel corso della sua lunga carriera Petit ha avviato inoltre collaborazioni durature e fruttuose con i più grandi ballerini del Novecento: Margot Fonteyn, Rudolf Nureyev, Carla Fracci, Luciana Savignano, Michail Barysnikov, Partick Dupont, Elisabetta Terabust (prima danzatrice italiana a lavorare con lui), Denys Ganio, Massimo Murru e Lucia Lacarra solo per citare i principali.

“Thaïs”, che si esplica, appunto, attraverso la coreografia di Roland Petit, tratta di un passo a due estratto da Ma Pavlova (La mia Pavlova), uno spettacolo coreografico dedicato ad Anna Pavlova e pieno di citazioni, ammiccamenti, riferimenti ironici in cui Petit guardava all’epoca della Pavlova e al suo stile.

Il passo a due Thaïs rappresenta quindi l’esaltazione e l’idealizzazione del passo a due nello stile Pavlova, così ispirato e ridondante. La poesia e liricitá di questo pas de deux, come solo Roland Petit era in grado di fare, sono esaltate dalle note di Massenet. La grazia di Iana Salenko e la forza di Marian Walter, unite all’eleganza di entrambi, senza mai essere fredde ed inaccessibili, hanno reso il tutto caldo e struggente.

Iana Salenko, classe ’83, è la ballerina principale dello Staatsballet Berlin nonché periodica ospite d’onore del Royal Ballet di Londra e compagna di vita di Marian Walter.

LF Magazine

Foto: Massimo Danza