IL REALISMO POETICO DI GIANLUCA CAPPADONA: LA DANZA RACCONTA LA SOCIETA’.

Le coreografie di Gianluca Cappadona, interpretate da Paola Stefano e Salvatore Lombardo, conquistano pubblico e giuria in ben due dei prestigiosi concorsi coreografici organizzati da Luisa Signorelli.

Nel qualificato contesto dei concorsi coreografici organizzati da Luisa Signorelli, abbiamo assistito a due spettacoli di Gianluca Cappadona, ed in entrambi i casi le sue coreografie sono risultate vincitrici del primo premio.

La prima coreografia, presentata a giugno al Teatro Olimpico di Roma, è intitolata come l’omonima canzone di Marco Masini “Perché lo fai”, il disperato appello di amore di un ragazzo ad una ragazza drogata: con la droga si rischia di perdere proprio quello che può far bene, questo è il messaggio chiaro e forte di questa coreografia.

La seconda coreografia, presentata il 27 novembre al Teatro Orione di Roma, si intitola “La canzone dei vecchi amanti” ed è modellata sullo struggente testo di Jaques Brel nella celebre interpretazione di Franco Battiato. Lo spettacolo si apre con la declamazione della delicata poesia di Alda Merini , “Il sole dei vecchi”, che introduce teatralmente la composizione coreutica: ad una coppia di anziani, provata dalla vita nel corpo e nello spirito, viene aperta una finestra sul passato che fa rivivere loro l’appassionata giovinezza del proprio amore.

E solo quando si guardano le mani, che ne rivelano l’età, tornano al presente, più che mai consapevoli di quanto li abbia uniti, nel bene e nel male delle molteplici esperienze vissute assieme; stretti l’uno all’altra si abbandonano ad una solitudine di cui una voce fuori campo ci svela la malinconica realtà: i vecchi hanno molto da raccontare, semprechè ci sia qualcuno disposto ad ascoltarli. Un pensiero con cui Gianluca ha voluto concludere questo pezzo.

Interpreti di entrambe le coreografie i due danzatori Paola Stefano e Salvatore Lombardo, provenienti da “Progetto Danza”, la scuola di Gianluca Cappadona. I due artisti conquistano il pubblico per il realismo della loro interpretazione e per la profondità dei sentimenti che riescono a trasmettere. Seguono plasticamente la musica e le sue assonanze, secondo gli accordi di una coreografia fluida ed armoniosa, che riesce ad esprimere luci ed ombre di temi non facili da raccontare.

Gianluca Cappadona, danzatore e coreografo calabrese di Paola, in provincia di Cosenza, vanta una solida formazione ed una lunga esperienza nella danza, con spettacoli e trasmissioni televisive assieme a personaggi celebri e colleghi come Mia Molinari, Roberta Fontana, Alessandro Foglietta. Rientrato in Calabria ha aperto una scuola di danza ad Amantea e poi a Paola, sua città di origine, la scuola “Progetto Danza”, che vanta una propria compagnia. Oggi Gianluca è un autorevole punto di riferimento per la danza sul territorio calabro: oltre alla attività di formazione tiene stages e la sua compagnia è invitata regolarmente ad eventi e manifestazioni, partecipa a rassegne e concorsi sul territorio nazionale e spesso ne riceve premi.

Siamo stati profondamente emozionati da entrambi i lavori di Gianluca Cappadona ed abbiamo voluto conoscere qualcosa in più del suo modo di creare e di lavorare.

“Sono molto interessato alle tematiche sociali: per chi come me ha la fortuna di portare in scena degli spettacoli penso sia importante proprio in questi preziosi momenti lanciare dei messaggi che facciano riflettere il pubblico, ma sempre con positività”.

Gianluca fa un importante lavoro di ricerca sulla musica, ascolta una canzone, gli piace pensarla e poi studia la coreografia sui danzatori, di cui conosce le potenzialità. Chiede ai suoi allievi un intenso lavoro sull’interpretazione: “devono metterci il cuore per dare un’anima alla coreografia: essere un bravo esecutore non è sufficiente ad emozionare pubblico”.

Il prossimo spettacolo andrà in scena a gennaio, ci sta lavorando: è un pezzo sulla sensualità femminile, per ridisegnarne quei confini che oggi spesso coincidono con la volgarità.

Un desiderio di Gianluca? Trovare un po’ di tempo per volare a Londra, di cui stima particolarmente l’ambiente creativo, per riceverne nuovi stimoli e crescere artisticamente.

Paola Sarto

Foto Massimo Danza

Lascia un commento